Carrie Bradshow, ovvero il simbolo della donna emancipata e realizzata. Riesce ad essere bionda e magra e allo stesso tempo intelligente e spiritosa. Di mestiere fa la scrittrice/giornalista ed è riuscita a contrattare con il suo datore di lavoro uno stipendio da favola (visto le 100 paia di Manolo Blahnik della sua cabina armadio) pur lavorando da casa e solo alla sera dopo essere andata alle feste.
Già, perché lei vive a New York nel quartiere più figo di Manhattan (il Village) e non c’è happening, vernissage, cocktail o festa che conti a cui lei non partecipi con le sue amiche. Naturalmente sfoggiando il giusto outfit. Lei è l’unica donna che riesce a fare abbinamenti ridicoli e risultare sempre e comunque un’icona della moda.
Non è sicuramente bella…ma come tutte le donne dotate di una certa autostima piace. E mica piace a normali impiegati di banca, lei conquista designer, scrittori, artisti (naturalmente di fama), vivendo le sue storie d’amore fra Manhattan e Parigi.
Finchè un giorno non arriva il suo principe azzurro (Big). No, non lavora in posta, lui è un economista facoltoso, fuma sigari cubani, veste abiti sartoriali e ha un’autista.
E’ proprio per colpa di Big che anche la vita della povera Carrie assume sfumature meno brillanti. Dopo aver preso un mega attico sulla Quinta e averle regalato come pegno d’amore una cabina armadio grande come casa mia, Big molla Carrie proprio sull’altare.
E proprio quando qualsiasi donna sarebbe sprofondata nella depressione più totale cibandosi solo di gelato e carboidrati, lei si rialza in piedi più forte che mai, pubblica ancora un libro e alla fine…beh l’amore trionfa incoronato da un paio di Manolo Blahnik di seta blu.
Quale donna non ha desiderato almeno una volta di vivere una vita lucciante come la sua?
🙂 Ecco, io non ho mai capito come facesse Carrie a guadagnare così tanto! Bello il tuo blog, ti seguirò!